La corretta tempistica di fatturazione è uno degli elementi principali della nuova disciplina insieme all’individuazione del momento esatto in cui la fattura può essere considerata emessa.

Partiamo dalle basi ovvero quando emettere fattura elettronica.

L’articolo 6 del D.p.r. 633/1972 stabilisce che la fattura elettronica deve essere emessa per:

– cessioni di beni mobili

– cessioni di beni immobili

– prestazioni di servizi al momento del pagamento del corrispettivo

– al momento di un pagamento anticipato del corrispettivo

Quando, invece, una fattura elettronica si considera emessa ed entro quando deve essere emessa?

L’articolo 21 del D.p.r. n.633/1972 al primo comma riporta testualmente: “La fattura elettronica si ha per emessa all’atto della sua consegna, spedizione, trasmissione o messa a disposizione del cessionario o committente”.

Più precisamente una fattura elettronica si considera emessa nel momento in cui viene trasmessa tramite il Sistema d’interscambio (SdI).

L’articolo 21, inoltre, stabilisce che la fattura deve essere emessa entro dieci giorni dall’effettuazione dell’operazione, ma il Decreto Legge n.119/2018, pensato per rendere più agevole l’introduzione della fatturazione elettronica, consente di emetterla entro il termine di liquidazione IVA senza subire alcuna sanzione (solo per i primi nove mesi per i contribuenti mensili e per i primi 6 mesi per i contribuenti trimestrali).

Ci sono alcune novità però…

Dal 1 Luglio 2019 verrà applicato il quarto comma dell’art.21 del D.p.r. che stabilisce che la fattura deve essere emessa entro dieci giorni dall’effettuazione delle operazioni e, inoltre, il Parlamento sta vagliando un’estensione per l’invio della Fattura Elettronica allo SdI, passando da 10 a 15 giorni.